Quando si progetta un’impresa pare
che siano tutti lì a darti una mano
e a incitarti ma poi, quando è ora
di compierla, ti ritrovi da solo
per cui ho deciso che sia giunta l'ora delle decisioni irrevocabili:
per cui ho deciso che sia giunta l'ora delle decisioni irrevocabili:
parto da solo, prendo la barca e la
porto a casa,
anzi no, viene Marco mio figlio,
abbiamo già deciso la data di partenza, 15 Luglio.
Capita però che le decisioni
irrevocabili non siano mai ne’ definitive ne’ giuste (la storia insegna)
e allora Max decide che può prendere
dieci giorni di ferie e così viene lui.
In barba alla cabala e ai detti
sapienziali, si parte venerdì 17 da casa mia
e si va a prendere Massimo mio fratello che riporterà a casa la macchina.
e si va a prendere Massimo mio fratello che riporterà a casa la macchina.
Un salto al bar, ci sono Oscaretto,
Paolo e Maurizio che mi dà buone notizie di Marcello,
un giro di prosecco e via. A Roma!
Carichiamo acqua e gasolio,
proviamo tutto quello di cui siamo indecisi,
Massimo ritorna a casa con la mia macchina
e sabato mattina alle sette e un
quarto si parte: rotta sulle isole Pontine.
Tempo bello, vento10 nodi,
mare calmo velocità 4.5 nodi,
continue pennichelle e lettura,
osservazione del paesaggio,
controllo delle carte nautiche e
della strumentazione, una vitaccia!
Troviamo un parabordo che
galleggia. Pescato!
Luciano telefona a Max e dice che
vorrebbe essere con noi.
Arriviamo nei pressi di Ponza
giusto in tempo per vedere il tramonto dietro le isole
e giriamo per Ischia passando
davanti a Ventotene che però vediamo solo da distante.
Il mio turno finisce alle due ma
Max viene su alle tre e io vado a dormire.
Manco mezz’ora e sento un gran
trambusto, salgo e c’è Max che tenta di chiudere il fiocco
perché c’è vento forte ma fintanto
che il fiocco sta a vento non ce la fa, è nel pallone,
e la cima del rollafiocco è nel
winch, cazzata a ferro.
Cerco di calmarlo ma è inutile e
allora gli urlo, assieme a qualche improperio, di andare a vento.
Vado a prua a vedere cosa è
successo e vedo il guida cima rotto
Lui mi urla qualcosa, alzo gli
occhi e vedo un palazzo illuminato,
una nave da crociera troppo vicina
e davanti alla prua
“Hanno acceso un faro per
illuminarci forse vogliono dirci qualcosa”
“Vogliono dirci che dobbiamo
levarci dalle palle, te sta buono li che adesso raccogliamo”
ha una paura matta, pesta i piedi
come un bambino e urla di continuo
vuole cambiare rotta perché il
palazzo è sempre più vicino
ma finché non ho chiuso, tra un
urlo e un insulto, riesco a farlo star lì.
Finalmente ce la facciamo, viriamo quando ormai ce l’abbiamo quasi sopra
e andiamo via col faro del palazzo
che ci segue per un po’.
Metto la testa in mezzo alla
battagliola e vomito, adesso sto meglio.
"La cima del rollafiocco non si mette mai nel winch,
hai spaccato il giudacima, come fai a essere così testa di cazzo!"
"Ero solo .."
"Potevi chiamare, non ero mica in Australia"
primo giorno 300 euri di danni, se va avanti così levo il tappo e la mando a fondo.
"La cima del rollafiocco non si mette mai nel winch,
hai spaccato il giudacima, come fai a essere così testa di cazzo!"
"Ero solo .."
"Potevi chiamare, non ero mica in Australia"
primo giorno 300 euri di danni, se va avanti così levo il tappo e la mando a fondo.
Alle cinque di mattina siamo
davanti a Ischia diretti a Capri,
passiamo a est e giriamo per Punta
Campanella,
ormeggiamo alla boa dove un
furbastro ci viene a prendere e ci porta a terra
per la modica cifra di 50 euri,
qui la ricevuta non te la fanno
manco su un foglietto di carta da pacchi.
123 miglia percorse.
Alle nove chiamo Paolini per il
resoconto della giornata e il programma di domani,
ci ha dato qualche carta nautica
scaduta nell’87 e in cambio vuole che lo chiami tutti i giorni
in modo che possa raccontare le
nostre imprese sul terrazzo della Lega Navale.
Max cucina una pasta e la condisce
con un sugo pronto Barilla alla ricotta
(solo questi giorni che sto ormai
pulendo la barca mi accorgo che era scaduto un anno fa)
con aggiunta di zenzero olive,
piselli e non so cos’altro,
non lo butto ai pesci per paura che
me lo tirino addosso.
“Com’è?”
“Meglio, molto meglio di una merda di
vacca”
Facciamo una lunga passeggiata
panoramica e digestiva,
cena al ristorante (paga lui)
e a letto presto.
Partenza ore 5, rotta a Sud.
Anche oggi vento debole al
giardinetto, sole splendente, mare calmo.
Si va a 5 nodi col motore al
minimo e il gennacher che sta bello gonfio.
Si arriva a Marina di Camerota alle
15.30, abbiamo fatto poca strada
ma la notte quasi in bianco ci ha
fiaccati.
Ormeggiamo gratis nella banchina
pubblica, altre 60.2 miglia fatte: totale 183.2
Andiamo a fare la doccia, una
ragazza con una dentatura da cavallo ci chiede 3 euri a testa.
Ovviamente non li abbiamo.
“Li portiamo dopo”. Si fida.
Dopo li porteremo e lei ci
ringrazierà con un ampio sorriso equino.
Mi sono scordato il sapone, apro un
armadietto e lo trovo pieno di quelli che
i doccianti prima di me si sono
dimenticati, mi lavo e lo passo a Max.
Facciamo un
giro, Max è sempre dietro e mi tocca aspettarlo
parla al telefono in
continuazione e lo fa anche nei momenti in cui servirebbe il suo aiuto.
Compro frutta e al ritorno lo trovo
a metà strada ancora col telefono all’orecchio.
“Hai comprato l’insalata?”
“Ordinala per telefono e non
rompere”
Qui il comune vende l’acqua in
bottiglie per 5 centesimi,
ovviamente noi l’abbiamo saputo
dopo che sono state buttate tutte le bottiglie vuote
ma riusciamo a riempire una
bottiglietta con mezzo litro di acqua liscia
perché quella gasata non viene giù.
Naturalmente i 5 centesimi non li ho e ne metto 10,
chissà se al comune si accorgono e
mi mandano un telegramma di ringraziamento?!
a cena berremo felici del grande successo
e al poderoso risparmio.
Al ritorno vedo On Air, una bella barca da 10 metri,
dentro c’è il professore,
uno che ho conosciuto a La
Maddalena,
parliamo un po’ e mi racconta come
ha vinto la Millevele per Garibaldi
(per chi non lo sapesse è una regata che si fa a fine Maggio tra Roma e Caprera).
(per chi non lo sapesse è una regata che si fa a fine Maggio tra Roma e Caprera).
Luciano telefona a Max e dice che
vorrebbe essere con noi.
Andiamo a letto ma sul molo c’è un
passeggio con allegato chiacchiericcio continuo
e lì vicino c’è una discoteca all’aperto che spara
musica idiota fino alle due.
Quest'anno a Ponza ci sono stata pure io, bellissima soprattutto dal mare.
RispondiEliminaBuona domenica.
Un abbraccio
quel condominio lì mi avrebbe annichilita dalla paura
RispondiEliminaEcco perchè non ti trovavo più...buon proseguimento d'estate!
RispondiEliminaAntonella
Mio nipote a luglio ha fatto un corso di barca a vela alla Maddalena, alla marina militare.
RispondiEliminaDa ferroviere a marinaio, o sbaglio? Vedo che le avventure non ti mancano! Buona prosecuzione d'estate!
RispondiEliminaOooooh, sei tornato. Col vento in poppa. E un occhio attento ai sorrisi delle ragazze ;)
RispondiEliminaE' un piacere ritrovarvi
RispondiEliminacredevo di aver perso lettrici invece siete ancora qui,
un bel sostegno, grazie monelle!
Adesso ne pubblico un altro pezzo.
In ritardo, ma ci sono pure io. Sempre un piacere leggerti.
RispondiEliminaLU!!
RispondiEliminamannaggia, è una vita che non ti leggo,
un giorno o l'altro toccherà che ti chiamo
Campa cavallo! ;)
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