lunedì 10 luglio 2023

Alex

 

Alex gira per il Mediterraneo e veleggia coi venti , si potrebbe dire felice di surfare sulle onde o correre inclinandosi senza pericolo assecondando il vento.
Al timone c’è una mano sicura abituata a solcare oceani ben più ampi e quando incontra un gommone pieno di persone non esita a trarle in salvo, gente disperata tra cui donne incinte e bambini, sono 46 che per Alex è un numero esorbitante ma è abituata, è il suo mestiere e la sua seconda vita, le strutture cigolano ma lei corre lo stesso, corre più veloce possibile anche perché sulla sua scia sta arrivando la motovedetta libica che riporterebbe tutti nel lager da cui quei 46 naufraghi stanno scappando.
Le vele cazzate a ferro in una bolina terribile e Alex che con la prua spacca l’onda che invade la coperta e ricade con tonfi che, seppure ne abbia viste tante, fanno paura anche a lei, una cavalcata pazza che dura 48 ore ma quando all’orizzonte si profila Lampedusa le motovedette della Capitaneria Italiana impediscono l’ingresso nelle acque territoriali.
Alex e Tommaso non hanno la capacità di comprendere tutte le leggi dell’uomo, loro conoscono quella del mare e forzano il blocco fino alle acque calme di un porto in cui tutti si possano sentire sicuri.
Ecco, la storia potrebbe finire qui, con Alex che è una signora barca Tommaso che la governa, loro due con gli 11 dell’equipaggio conoscono la legge del mare che non ha necessità di essere codificata perché tutti i marinai la conoscono e la rispettano ma il mondo non è fatto di soli marinai.
Adesso Alex è ferma, ormeggiata nel porto di Lampedusa sequestrata secondo norme in cui non crede e che sono incomprensibili a chi come lei e Tommaso sul mare ci vive, lo stesso Tommaso è indagato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina e per aver fatto “violenza a nave da guerra” come se Alex con i suoi 18 metri i lunghezza e le sue vele possa competere contro le armi che le vengono puntate contro.

Tutto questo non ci insegna niente che non sappiamo già, a Tommaso arriva una multa di 16mila euro e l’indagine che prevede una detenzione fino a 15 anni, ci amareggia però sapere che Alex è ferma, con le cime d’ormeggio tese, legata ad una banchina come un cavallo di razza chiuso in un box senza la possibilità di correre come la natura e l’uomo le hanno insegnato, l’esperienza ci dice che potrebbe rimanere lì per anni e una barca se non naviga muore con una lenta agonia.
Spero che ci sia un Dio del mare che sciolga quei nodi liberando Alex e la faccia navigare come merita anche con le onde più ripide che le mani amiche sulla ruota  le fanno risalire, cavalcare e poi scendere veloce come un gioco che solo una barca e un marinaio conoscono.