lunedì 4 giugno 2018

Viva la solitudine (o quasi)


Cerco di avvicinare la prua alla banchina tirando la cima d’ormeggia
ma lei salta troppo presto, scivola e cade malamente.
Capisco al volo che è grave e corro alla macchina per portarla al pronto soccorso
ma quando torno vedo che la coscia è troppo gonfia e corta e immagino che sia rotto il femore
nel frattempo si avvicina uno che dice di essere un ortopedico
e le sistema la gamba in modo che le faccia meno dolore,
solo dopo sapremo che è il primario di ortopedia che ha una barca ed era lì.
Arriva l’ambulanza la mettono sul “cucchiaio” e la portano via.
Tra operazione e degenza passiamo una settimana in ospedale
e poi adesso toccherà passare un mese alla riabilitazione in regime di ricovero.
Vado a trovarla tutti i giorni  anche se non è proprio dietro l’angolo,
ogni giorno è più depressa anche perché è ricoverata in un reparto dove ci sono parecchi anziani
e ogni tanto ce n’è qualcuno che parte per la tangente e urla che vuole la mamma,
uno che urla giorno e notte “Aiutatemi”
ma quando si avvicinano gli infermieri non sa dire cosa vuole,
poi c’è gente che russa come un caterpillar
e altri che per tutta la notte suonano il campanello per cambiare il pannolone,
l’altro giorno una signora ha tirato giù una fila di stecche
che neanche un camallo riusciva a dirle tutte,
insomma, sarebbe l’ambiente ideale per uno che soffre d’insonnia
ma per una che ha da guarire lascia un po’ a desiderare.
Io intanto ho imparato a lavare i piatti, i panni e anche a stirarmi le camicie,
pulire casa, passare l’aspirapolvere e lo straccio,
mi son messo a fare tutte le cose come mi pare giusto
senza avere qualcuno che mi dica di farle così o cosà.
La solitudine non è certo una cosa bellissima,
ma si può sopportare e ha perfino i suoi lati positivi, posso girare per casa in mutande,
stravaccarmi sul divano e farmi una birra a mezzanotte,
la doccia nel bagno buono o tagliarmi le unghie dei piedi in salotto.          
insomma tutto quello che si può fare solo quando non c’è lei,
è bello anche sapere che ti basti, non hai bisogno d'altri
ed è piacevole anche non sentire tutto il giorno una che parla in continuazione
che è ferrata su tutti gli argomenti perché lei segue tutti i talk show,
anche se li danno alla stessa ora su canali diversi,
è bellissimo anche non avere quelle tre o quattro befane delle sue amiche per casa
che mi chiedono di continuo “Te cosa ne pensi?”
sapendo già che di quel che penso io non gliene frega niente.
Detto ciò non posso negare che un po’ mi manca
ma in fondo a pensarci bene non è la solitudine o la sua mancanza che mi pesano,
è che in casa, ora che son solo, non so con chi litigare.