lunedì 28 febbraio 2022

Brunello

 

Finalmente abbiamo rivisto Marco,

non abbiamo fatto cena come si dovrebbe fare il giorno della vigilia

ma siamo stati insieme a pranzo

perché lui doveva tornare in Ancona entro il coprifuoco

eravamo noi, lui, la Deborina, Michele e la Giulia col padre Brunello.

Brunello, classe ’35, era professore di diritto a giurisprudenza,

mangia con noi ogni volta che vengono anche Michele e la Giulia

e quando finiamo di mangiare loro se ne vanno e lui resta

e parliamo un po’ di tutto fino a ora di cena

quando lui se ne va a casa sennò la badante s’incazza.
A sentire i suoi racconti è uno spasso,

pare che abbia fatto una vita per caso,

per caso è diventato professore perché amico di Carlo Bò,

per caso è diventato senatore perché repubblicano

e per caso è diventato Grande Oratore Morale del Grande Oriente d’Italia

(nota bene che è la seconda carica della massoneria italiana, mica bruscolini!)

per poi dimettersi ai tempi di Gelli perché ne aveva compreso il marciume
e perfino per caso è prononno di Valentino Rossi

in quanto fratello del nonno materno

e sempre per caso ha avuto un pacco di cariche nazionali
sia nella politica che nello sport.

Si parla di argomenti vecchi perché ormai di argomenti freschi,

quelli di prima mano non ne abbiamo più

(ma per lui son sempre nuovi, non si ricorda mai le cose che m’ha già detto

e io non sto certo lì a farglielo notare, sto zitto e riascolto)

e oggi era giornata di malanni, si lamentava per il mal di schiena

e del fatto che la pedicure gli prende venti euri

per tagliargli le unghie dei piedi

e si lamentava anche della badante che non glieli vuole tagliare

mentre lui non riesce a piegarsi per farlo da solo.

Poi sto mal di schiena lo preoccupa perché non si sa mai a cosa può portare

perché lui è già stato operato per un aneurisma, un tumore allo stomaco

(a vedere quel che mangia non si direbbe) cinque bay pass,
c’ha addosso un peacemaker cardiaco e un enfisema polmonare

che lo costringe ad attaccarsi alla bombola di ossigeno

un paio d’ore al giorno e proprio per questo s’è scoperto che

a settembre ‘19 quando l’hanno ricoverato per una polmonite bilaterale

poteva aver contratto il virus del covid che ancora non si conosceva.

Non è bello ridere delle disgrazie altrui ma quando diventano troppe

perdono di gravità e si tramutano sfighe su cui scherzare.

Ecco, uno che si può permettere una cartella clinica col riporto come la sua

che si lamenti delle unghie dei piedi a me mi pare mitico!