Mamma quando non aveva niente ci faceva il minestrone
ancora adesso quando lo mangio mi tornano in mente quei
mezzogiorno torridi
con davanti un piatto di minestrone fumante
e lei che diceva che il minestrone “rinfresca”.
La Mirella che era sempre schizzinosa metteva le foglie delle
verdure
tutte sull'orlo del piatto perché non le voleva
e zia Esterina aspettava che avesse finito poi prendeva il
cucchiaio,
le raccoglieva tutte e l'imboccava
"Che brava Mirella che hai lasciato la parte più buona
alla fine!"
La zia più stronza del pianeta, stavo male anche io
e la Mirella piangeva
"Dai Mirella mangiale e non piangere sennò fai piangere
anche me"
zi Sterina (così la chiamavamo ) era la cugina di nonna
Gemma
e siccome non aveva un cavolo da fare a casa sua
e il figlio non la voleva tra i piedi era sempre da noi.
Credo sia nata coi capelli grigi e il ciuffo fatto con la
treccia dietro la testa,
aveva sempre i vestiti neri col colletto di merletto bianco che
gli copriva il collo
secca che non ti dico, metteva becco su ogni cosa e
rimproverava tutti
per qualsiasi faccenda non le piacesse.
La cosa bella era che quando arrivava nonno Domenico
(Menchino) lei spariva
non che uscisse dalla porta, proprio si dileguava,
io e Mirella dicevamo che s'infilava su per il camino.
Nonna aveva la macchina da cucire contro la finestra che
dava sulla strada
e quando arrivava ci avvertiva come se desse l'allarme
"Arriva zi Sterina"
io e la Mirella che giocavamo sempre sotto il tavolo della
saletta
correvamo nel cesso dove c'era una botola che andava in
cantina
e da lì scappavamo dalla porta per andare nei campi D'antonio
(non è scritto male, lo chiamavamo così
perché tranne i campi di tabacco di Veleno
quel che c’era dintorno diceva che era tutto suo, D’antonio appunto
e quando mamma trovava qualcosa fuori posto e urlava "Di chi è questo?"
c'era sempre qualcuno che rispondeva "D'antonio").
tanto che al paese gli hanno dedicato una strada
"Via Domenico XXX avvocato insigne"
Quello che ha rovinato tutto è stato il vizio del gioco.