Sono
sulla porta di casa che sto per andare a fare un’uscitina in barca
quando
sul cellulare compare l’avviso di un evento al quale devo partecipare
“Mannaggia,
oggi è la giornata di non so cosa
e
tocca andare a Baia Flaminia a raccogliere i rifiuti in spiaggia”
“Potresti
stare qui a lavare i vetri invece di andare a raccattare le cicche degli altri”
Non
avrebbe manco torto quindi sto zitto e parto
Quando
arrivo trovo un sacco di gente con magliette gialle e cappellino,
hanno
già consegnato tutti i guanti,
ne
è rimasto solo uno spaiato e mi danno la mano sinistra
o
lo metto a rovescio o divento mancino; scelgo la prima.
Mi assegnano a un gruppo composto da 4
persone,
tre
tengono un sacco ognuno, quelli neri per rifiuti industriali
e
uno segna su un cellulare cosa abbiamo trovato.
La
ricerca è mirata a microplastiche e a cicche di sigaretta
ma
se troviamo qualcos’altro va bene uguale.
Si
parte e ci mettiamo tutti alla ricerca e con bastoncini
scandagliamo
la sabbia alla ricerca dei micidiali e pericolosissimi
mozziconi
di sigaretta.
I
capigruppo hanno cellulari di tutte le fogge, dal francobollo
al
cinemascope e si capisce subito che chi dirige la
faccenda
è
uno con un portatile da 50 pollici in cui inserire le cicche e anche i
fumatori.
Ogni
cicca trovata pare ci sia una festa, uno grida “Una ciccaaa!”
allora
il destinatario si fa avanti con la bocca del sacco spalancata
e
l’addetto (“l’addetto lui” direbbe Proietti) alle notifiche segna
ripetendo
festoso “Una cicca!”.
I
bagnanti sono un po’ sbalorditi di trovarsi in mezzo a tutto sto casino
con
gente che li guarda di traverso perché si sono azzardati
a
fumare una sigaretta in spiaggia mettendo la cicca sotto la sabbia.
Passo
davanti a una signora che ha finito di fumare proprio adesso
e
mi mostra il mozzicone spento quasi a invitarmi a portarglielo via
“Signora,
io lo prendo ma stia attenta a non fumare per la prossima ora
perché
da questi rimedia qualche cortellata alla gola!”. Si ride insieme.
Sono
capitato in una cava di microplastiche e ne raccolgo una decina
non
faccio in tempo a rialzarmi che ho il computerista e il sacchista addosso
allora
mi permetto di chiedere come fanno i pesci a distinguere
tra
un pezzo di plastica e una scheggia di cozza, loro mi guardano un po’
pensierosi
“Ma
invece di fare tutto sto casino per la spiaggia
non
si farebbe prima a insegnare educazione alimentare ai pesci?”
“
Ma dai… ma come si fa, mica è possibile!”
Complimenti
per l’alto livello di ironia.
Mi
chiama Bruno al telefono e mi chiede se posso procurargli una badile,
io
ho le chiavi del nostro deposito in Baia e lo vado a prendere,
hanno
trovato un tappeto sotto la sabbia e vogliono tirarlo fuori
si
scava una trincea che quelle di Asiago gli fanno un baffo,
dopo
un po’ che scavano sotto il sole decidono di tagliarlo
e lasciare
il resto per il prossimo anno. Prendono i prezioso reperto e vanno via.
Li
richiamo per sapere cosa vogliono fare della buca
“La
chiude il vento”
Ho
capito, la chiudo io, mi ci vuole un quarto d’ora
e
alla fine sono sudato come un cavallo (schiuma bianca alle ascelle)
porto
a posto il badile e prendo la via di casa.
Preferisco
la Meg anche quando è in vena di rompere.
“Andate
a fanculo voi, le microplastiche e le cicche”.
Immagine dal web |
Ecco
RispondiEliminaMa davvero il mezzo tappeto lo lasciate lì?
Certo, sennò il prossim'anno cosa prendono?
RispondiEliminaHai fatto una buona cosa, dai!
RispondiEliminaMa si, quello che critico è l'aspetto talebano della faccenda,
RispondiEliminaper il resto raccogliere spazzatura
che qualche cialtrone disperde non è poi una brutta cosa.
Bravi! Una faticaccia. Non mi sento responsabile del degrado perché da sempre noi ci riportiamo a casa i rifiuti se non ci sono i bidoni e nessuno di noifuma, un grande risparmio per l'ambiente e per le tasche.
RispondiEliminaCiao, penso sempre di postare qualcosa, ma... Rimane un pensiero.
Un abbraccio
In effetti passo a volte a casa tua a vedere se c'è qualcosa ma ultimamente pare che siamo in molti a latitare. Ciao Nou.
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