Ormai
siamo abituati a far festa e abbiamo cominciato a chiamarlo
“ponte
del 25 Aprile” come se non fosse una ricorrenza importante,
e
invece credo che sia uno dei giorni cardine della nostra Repubblica.
Ci
sono voluti centocinquant’anni per garantire quella libertà
e
quella unità nazionale di cui oggi possiamo godere;
dai
primi moti del ’48 alla proclamazione della Repubblica,
cento
anni che uniscono con un filo rosso le anime del Risorgimento
alla
lotta di liberazione Partigiana.
Vedo
che da qualche anno (mi pare dal ‘94) c’è molta ostinazione nel non festeggiare
il 25 Aprile,
forse
a questa data è stato attribuito un valore di parte e questo porta a valutarla
come
una festa partigiana nel senso “dei Partigiani”.
A quasi
settant’anni dalla fine della guerra credo che si possa ormai dire che
il 25
Aprile può ben rappresentare la fine di una oppressione,
e
dunque anche la contrarietà a tutte le oppressioni
e
dunque anche la festa della libertà dei popoli.
Pensare
che in questa giornata si festeggi solo la lotta partigiana, mi pare riduttivo,
oltre
alla lotta per la liberazione, vedo il movimento partigiano
come
l’unione di tanta gente del tutto diversa
sulla
comune necessità di difesa dei propri diritti.
Probabilmente
c’è stata una egoistica leggerezza da parte della sinistra
nel
credere (e nel far credere) che questa fosse una festa di parte,
nel
mettere in secondo piano quel valore aggregante che oggi leggo in questa
ricorrenza
e,
allo stesso modo, credo sbagliato l’atteggiamento di chi disconosce questi
valori
e non
partecipi e anzi derida chi festeggia il 25 Aprile.
E’ anche in questa distinta idealità che riconosco l’essere
diverso di chi è di sinistra.
Con
queste due righe vorrei ricordare insieme a voi
quella
miriade di Eroi spesso sconosciuti
che
hanno sacrificato la loro vita
per dare a noi un oggi sereno.
"I ricchi vogliono essere sempre più ricchi e fare i poveri sempre più poveri, e ignoranti, e umiliati. I ricchi guadagnano nella guerra, e i poveri ci lasciano la pelle. Lei, quando andava per il bucato, i signori del paese la salutavano appena, la lasciavano sulla porta. E non ci si azzardava a dir niente, per paura di sbagliare, di far ridere, di perdere anche il pane di tutti i giorni. C'era però chi diceva qualche cosa: il partito, i compagni, tanti uomini, tante donne, che non avevano paura di niente. Dicevano che cosi non poteva andare, che bisognava cambiare il mondo, che è ora di farla finita con la guerra, che tutti devono avere il pane, e non solo il pane, ma anche il resto, e il modo di divertirsi, di essere contenti, di levarsi qualche voglia." (da "L'Agnese va a morire" di quella splendida scrittrice che è stata Renata Viganò)
RispondiEliminaBuon 25 aprile, Paolo
Quando è proprio necessario, ci sono dei generosi che si sacrificano e s'immolano per tutti e voglio ricordarli e onorarli assieme a te e a tutti coloro che festeggiano il 25 Aprile.
RispondiEliminaBuona giornata.
Cristiana
Io porto con orgoglio il nome di uno di quegli sconosciuti protagonisti della Resistenza, il fratello maggiore della mia mamma. Non è stato un Eroe, ma semplicemente uno che ha preferito farsi ammazzare per non essere costretto ad uccidere i suoi connazionali. Per questo per me il 25 Aprile NON è MORTO, come qualcuno vuol farci credere. Bello questo tuo post! Certto che se torna la Gelmini alla Pubblica istruzione farà sparire anche questa festa dal calendario
RispondiEliminache poi, chi l'ha detto che si deve fare per forza il ponte?
RispondiEliminaio ad esempio di ponti non ne faccio
o per meglio dire ne faccio due, per andare al lavoro, domani!
Giusto ciò che dici nel post, il 25 aprile non deve essere una festa settoriale.
Buon 25 aprile Paolo e grazie a quei ragazzi che ci hanno creduto, per tutti noi
RispondiEliminaIo lo sapevo che con questo post avrei bruciato quell'altro,
RispondiEliminama il 25 aprile è come il 1° maggio, qualcosa ho da postare sennò non sto bene
e pensare che quell'imbecille di Grillo ha detto che è morto.
Mi chiedo perchè facciamo fare politica a chi non capisce un cazzo,
come avranno fatto poi a votarlo non lo capirò mai.
SARI, "L'Agnese va a morire" credi che abbia qualcosa a che vedere col nome di mia nipote? Quando è nata ho chiesto a mio fratello di chiamarla Agnese e lui l'ha fatto.
Ciao Sari.
CRISTIANA, vanno ricordati tutti, giusto, sto pensando s quel che disse anni fa uno del mio partito di cui preferisco non fare il nome, per lui i morti erano tutti uguali, i morti partigiani e i morti repubblichini perchè i morti son morti. Perme NO, non sono uguali neanche i vermi che quei morti si son mangiati e non è uguale nemmeno la polvere che sono diventati. I morti Partigiani son morti per la LIBERTA'.
LUIGINA, ecco, il tuo parente è uno di quelli di cui ho parlato sopra.
Se fanno ministro la Gelmincretinaetravestitadasuora
(scusa ma scrivendo quel nome le dita viaggiano da sole)
riconsegno la tessera e dò le dimissioni.
SILVIA, abbiamo fatto l'errore di farla diventare nostra dando l'opportunità
al nano culo floscio di disertarla.
AMANDA grazie a te e a loro
Grazie a tutti di essere venuti qui, alla prossima.
Mi associo con te nel ricordare quella miriade di eroi che sono morti in una guerra terribile e devastante per dare a noi un futuro migliore. Io ho uno zio che è morto in Russia e che non ha mai conosciuto suo figlio. Ho pensato spesso a lui, che è partito giovanissimo sapendo già che non sarebbe mai più tornato. Noi siamo nati in un'Italia libera, e siamo fortunati. Speriamo veramente di non perdere mai più la libertà!
RispondiEliminari_cor_renza e ri-cor-dare significa richiamare alla memoria con il cuore, altrimenti una data resta solo una data da richiamare con la mente ossia rammentare ...oggi si rammenta e in pochi sanno ricordare..
RispondiEliminaquesta mattina mi sono svegliata con un dubbio atroce:
RispondiElimina"e rimembrare"?
Per come la ricordo io il 25 aprile è una festa da non dimenticare poichè con essa si festeggia la liberazione dell'Italia dai nazi-fascisti dopo i numerosi danni da loro procurati sia materiali che morali.
RispondiEliminaKATHERINE, spero davvero di non perderla quella libertà, dobbiamo però riconoscere che oggi è parecchio minata e tocca lottare di continuo per mantenerla
RispondiEliminaJANAS rimembrare mi sa tanto che è in un'altra sfera, "far tornare alla mente le membra, (le sembianze)", ricordarsi della faccia che non ha un valore sentimentale ma di puro esercizio mnemonico anche che "Silvia rimenbri ancor..." sa tanto di poeticamente affettuoso non lo trovo consono anche perchè riferito al tempo e non alla persona e anche la dicitura "parco delle rimembranze" mi pare inappropriata, non conosco i visi dei caduti ma li stimo tutti in ugual misura.
Vuole essere solo la disquisizione di un incompetetente.
Ciao
si ..certo Silvio rimembri ancor.!!. sarebbe meno poeticamento affettuoso..anche perchè vorrei dimenticarlo una volta per tutte ...
RispondiEliminaPer fortuna non ho votato Grillo:-))
RispondiEliminaIl 25 aprile è una ricorrenza importante, mai dimenticare..
Ciao Paolo, un abbraccio e buon fine settimana, da quando sono a 1/2 pensione non ho più tempo...:-))
Il 25 aprile festa della liberazione deve tener viva l'attenzione alla libertà che non è un dono sceso dal cielo, ma una conquista fatta col sangue e con la vita di tanti giovani italiani. Ciao MASSIMO! Un sorriso, Lili.
RispondiEliminaIo ho nostalgia per i tanti 25 aprile festeggiati in corteo, a ricordare e onorare quegli uomini e quelle donne normali che in un momento speciale seppero essere grandi di generosità e altruismo.
RispondiEliminaALDO, RIRI,CIAOLILI e NINA, scusate se non ho risposto ai vostri commenti ma ero fuori,
RispondiEliminalunedì se vorrete leggerere capirete dov'ero.
grazie della vostra presenza e ciao.