domenica 11 novembre 2012

Titi e la Boba


 
Nel mentre che vedo la bottiglia nel baule del bisnonno Enrico,
mi casca l’occhio su un mazzetto di lettere mai viste,
erano una decina e tenute insieme da un nastrino di grogrè.
Apro e… erano indirizzate a nonna e nonno,
ma una in particolare mi incuriosisce perché era di Gabriele Fibrina
alias Titi.
Titi e la Boba erano una coppia senza figli
che abitavano nell’appartamento sopra il nostro prima che arrivassero la Marietta e Pierino
Titi faceva la guardia forestale e la Boba la ciarlatana.
Siccome erano senza figli mi avevano adottato e  mi stavano sempre appresso
o volevano che io stessi sempre appresso a loro;
i ricordi sono vaghi ma quel che ricordo bene erano i servizietti che mi facevan fare:
andare a prendere il prezzemolo nell’orto “Ma solo tre o quattro foglioline non di più”
un pomodoro “Ma uno solo!”, le uova dalla gallina
oppure il giornale a pezzi,
“Prendine parecchio così ci basta per un po’”.
Il giornale a pezzi si prendeva quando Titi andava in bagno
e a un certo punto urlava “IL GIORNALE!”
allora la Boba mi chiamava dalle scale e a sua volta urlava
“PAOLO IL GIORNALE A PEZZI” a me mi toccava andare in bagno,
staccare una manciata di foglietti di giornale,
quelli che nonno tagliava col tagliacarte del Montello fuso nel bronzo nemico
e poi infilzava in un chiodo ricurvo e senza testa
che stava sullo stipite della porta del cesso.
Si stava bene con Titi e la Boba perché è vero che erano taccagni
ma a me una caramella me la davano sempre
e con quella facevo invidia a mia sorella che s’incazzava
e, mentre me la stava per prendere, io la mettevo in bocca e la mandavo giù intera
non gustavo il dolce della caramelle ma vuoi mettere la soddisfazione!
Quando Titi andò in pensione cambiarono paese e tornarono a Piobbico
dove avevano una casa con l’orto grande che era la loro
e un’estate mi invitarono a passare un periodo lì.
Nonna mi mandò volentieri, anche per togliermi dalla strada dove giocavo tutto il giorno,
e io andai volentieri perché in fondo volevo bene a quei due vecchi.
Non ricordo quanto tempo stetti con loro ma ricordo bene che mi divertivo un sacco.
Intanto avevo un letto solo per me
e poi andavo nell’orto a rincorrere il coniglio scappato dalla gabbia
e giocavo con tutti gli animali che c’erano lì. C’era perfino un pavone,
le oche che mi rincorrevano starnazzando e poi, alla sera dopo cena,
si andava a spasso per il paese e si mangiava il gelato.
Bei giorni davvero almeno nel ricordo eran belli.
Tornando alla lettera, era in una busta col francobollo staccato da un’altra busta,
si vedeva bene ma evidentemente alla posta non s’erano accorti,
era brevissima, qualche riga con una bella calligrafia svolazzante
e diceva pressappoco così
(dico pressappoco perché non ce l’ho sottomano e vado a memoria):
“Paolo sta bene, si diverte e mangia, è felice di stare con noi ed è bravo.
Quando lo rivolete è a vostra disposizione.
Gabriele Fibrina”.
Quando arrivarono nonno e Gino, il marito della maestra, con la Guzzi Falcone e il sidecar
mi stupii che nessuno mi aveva avvertito che si tornava a casa.
A me mi misero dentro il sidecar con il cartoccio dei vestiti in fondo ai piedi
E, siccome ero piccolo e non vedevo davanti,
ogni tanto mi tiravo su con le mani
e nonno che stava seduto dietro mi urlava “Sta giù!”
Io stavo su lo stesso, ridevo e lui non diceva niente.
Che felicità!
Sto ridendo ancora adesso mentre scrivo.
Ci son voluti cinquant’anni per capire il perché di quella vacanza
finita così all’improvviso che li per lì m’era parsa quasi una fuga.

Tagliacarte fuso nel bronzo nemico

23 commenti:

  1. I tuoi sono scritti coinvolgenti e istruttivi. Ricordano a tutti, non solo a te, come erano i tempi passati.
    Però (e ti chiedo scusa) non ho capito il perché di quella vacanza.
    Lo so, sono tonta...
    Ciao e complimenti,
    Lara

    RispondiElimina
  2. Caro Massimo, sono certa che attraverso i tuoi prossimi racconti capiremo di più sul perché di quella vacanza. Il tuoi testi hanno un ritmo rapido e trascinante, mi piacciono molto.
    Ciao :)
    Nou

    RispondiElimina
  3. Mi permetto di rispondere io a Lara. Il perché della fine improvvisa di quella vacanza sta proprio nel testo di quella lettera di Titì, trovata dal nostro amico in quel baule"Paolo sta bene, si diverte e mangia, è felice di stare con noi ed è bravo.
    Quando lo rivolete è a vostra disposizione".
    Anche a me ha ricordato tanti episodi simili vissuti nella casa di mio nonno dove sono nata e vissuto fino a 3 anni e poi andavo a fare le vacanze da bambina. Paolo riesce sempre a farmi ridere rievocandoli.

    RispondiElimina
  4. Eh i ricordi di quando si era piccoli sono sempre i migliori, forse perchè genitori e nonni cercavano di proteggerci dai dolori della vita. Anch'io ho ricordi fantastici della mia infanzia.

    RispondiElimina
  5. Ciao Luigina, grazie della risposta!
    Immaginavo che il punto-chiave fosse nella lettera. Ma non ne ero certa.
    Sono secoli che non ci leggiamo, cara Luigina. Dobbiamo provvedere:)
    Massimo, scusa questa intrusione, ti prego!
    Ciao,
    Lara

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero Lara, ma purtroppo gravi motivi di famiglia e di ..tempo mi hanno costretto a ridurre i miei interventi sul mio e su altri blog. Dall'amico Nucci e , che conosco personalmente e che ho incoraggiato a scrivere i suoi bellissimi racconti in un suo blog, non posso mancare come da pochissimi altri, ma sono contenta di avere reincontrato te e altri amici blogger qui da lui e che lo apprezziate insiemew a me come merita. Sono sicura che lui non consideri un'intrusione questo nostro dialogo, ma ne sia felicissimo.Ti abbraccio

      Elimina
  6. Luigina mi vuol troppo bene ed è benevola con me
    Lara e nou, i due poveretti non avevano figli
    e pur avendomi avuto come vicino di casa non erano
    abituati alle mie escursioni e al mio (chiamiamolo così) temperamento
    per cui si sono trovati un po' spiazzati e mi hanno messo in breve
    a disposizione dei miei parenti.
    Massimo scusa sempre tutti anche senza preghiere.
    Ciao katerine.
    (E ciao anche alle altre)

    RispondiElimina
  7. Bellissimi ricordi, in tutti i tuoi racconti trapela una tenerezza disarmante, sentimenti lievi e autentici nella loro semplicità.
    è sempre bello leggerti!

    RispondiElimina
  8. Appena hai inserito in questo delizioso post la frase della lettera "Quando lo volete è a vostra disposizione" ho capito il perchè tuo nonno si precipitò a prelevarti dalla casa rurale di Titi e la Boba. Evidentemente tu non eri proprio un angioletto.

    RispondiElimina
  9. Allora ho capito tutto!:-) Confesso che ho letto (come sempre i commenti);-) bè eri un monello come me e quando ero da parenti vari erano loro stessi a riportarmi a casa mia dopo pochi giorni:-))asserendo che la bambina avesse nostalgia di casa!!
    Un caro saluto.

    RispondiElimina
  10. Godo anch'io dell'abbraccio di Luigina alla Ferri
    riri allora anche a te a scuola dicevano "riri, fuori dalla porta"
    Aldo,son passato da te iersera
    E tu Janas che m'hai regalato la più bella medusa che abbia mai visto
    grazie, e non solo per questo, anche per ALtro.

    RispondiElimina
  11. Una visita dovuta che si è trasformata in piacere. Grazie, mi piace leggere chi sa scrivere con la penna e le nuvole dei ricordi. Tornerò.

    RispondiElimina
  12. Mi ripeto, Massimo, ma leggerti è un vero piacere!
    Possiedi l'arte del raccontare ed uno stile svelto e scanzonato che apprezzo molto.
    Oltre a ciò i tuoi racconti evocano atmosfere a me familiari che fanno risuonare corde dimenticate.
    Ciao a presto!

    RispondiElimina
  13. P.S.:
    ma c'era un video da vedere o ascoltare? Io non ci sono riuscita

    RispondiElimina
  14. Grazie della visita sia a giba sia a nina.
    No nina, io non ho messo nessun video
    adesso vado a vedere.
    Ciao.

    RispondiElimina
  15. Che piacere conoscerti, Massimo. Ed è bello leggere i tuoi ricordi.

    Spero, come prevedi nel commento che mi hai lasciato, che affidino alla Puppati un ministero importante perché a mio avviso ha dei bei principi e delle competenze comprovate.

    Ti auguro una buona fine di settimana, a presto
    Cinzia

    RispondiElimina
  16. Hanno cominciato a mettermi dietro la lavagna, in realtà io non provocavo "allora":-))ma rispondevo alle provocazioni...per fortuna che apprendevo facilmente altrimenti mi sarei beccata parecchie bocciature per la condotta:-))Un caro saluto e buon fine settimana:-)

    RispondiElimina
  17. Mi unisco al coro in favore del narratore nostro ospite... è davvero un piacere leggerlo e se lo dice Giba, che sa lavorar bene di penna, vuol dire che è due volte vero.
    Ciao a Massimo ed alle persone che lo commentano aumentando il piacere della lettura.
    Sari

    RispondiElimina
  18. Eccomi qua MASSIMO a lasciarti il segno del mio passaggio. Sai anch'io non avevo capito il motivo di quella lettera, anche perchè in essa si nomina Paolo e non Massimo...dunque sei tu il birbantello che mettevi a dura prova la pazienza della coppia di amici.Mi piace molto la forma scorrevole della tua scrittura ed anche la sostanza, ossia le rievocazioni familiari d'un tempo lontano.Buona domenica.Liliana

    RispondiElimina
  19. EVVIVA!
    quanta bella gente qui stasera!
    grazie a tutti, vado a stappare una bottiglia,
    12 ospiti!

    RispondiElimina
  20. ...e 13 se non conti i doppioni o triploni:-))Un caro saluto e buon inizio settimana.

    RispondiElimina
  21. Non sapete neanche contare: bocciati tutti e 2 Paolo e rirì i commenti son 21 (22 col mio :))))

    RispondiElimina
  22. I ricordi di te bambino che giochi con i conigli ed il pavone,è tenero e delicato.
    Ma che fretta c'era di riportarti via sul sidecar ? Beh anche quello è stato un divertimento, ti ha fatto ridere!

    RispondiElimina