Al botegon del vin infondo a via Mazzini qualcuno
leggeva "L’urlo" di Ginsberg
Ho
visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia,
affamate
nude isteriche,trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di droga
rabbiosa,
hipsters
dal capo d’angelo ardenti per l’antico contatto celeste con la dinamo stellata
nel macchinario della notte,
che
in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio
soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città
contemplando jazz,
che
mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated e vedevano angeli Maomettani
illuminati barcollanti su tetti di casermette
Si faceva finta di essere intellettuali perché
facevamo arte
bevevamo vino rosso e ci si passava una canna
(che mi faceva anche schifo perché qualcuno ci lasciava lo sputo).
bevevamo vino rosso e ci si passava una canna
(che mi faceva anche schifo perché qualcuno ci lasciava lo sputo).
Poi arrivavano le ragazze e leggevano Prevert…
che palle!
che palle!