venerdì 9 giugno 2017

Ero Sardo e poi...




M'ero fatto sardo e poi son tornato marchigiano 
son tornato iersera alle 11 e mezza
e ho ancora gli occhi pieni di roba che per adesso è chiara ma sovrapposta
ho bisogno di mettere a posto le foto, non quelle che si fanno con le macchinette,
quelle che ho negli occhi che sono diverse, perchè non fermano solo immagini 
ma fissano anche e soprattutto emozioni.
Visto Oschiri, il sito archeologico è un posto che dà una sensazione di luogo magico
in fondo si tratta di una roccia con dei buchi in mezzo a un bosco di querce da sughero
ma non so cosa c'è che ti vien voglia di silenzio e solitudine
magari sarà solo una sorta di rispetto per lo scalpellino giurassico, non so.
E anche la romanica nostra Signora di Castro lì vicino è stata una vera rivelazione.
Visto Bosa dove non c’è quasi niente da vedere
ma quel che non c’è è bellissimo perché è la città tutta insieme che è bella
il fiume, le case, la vita… il ristorante “la ciliegia” e la saedas alla fine del pranzo.
Visto Cabras anzi il museo dove ci sono ragazzi preparati
che sanno spiegare tutto il loro patrimonio
e anche se non lo sapessero spiegare così bene sarebbero bravi lo stesso
perché la passione che ci mettono supera la conoscenza della materia.
Visto Is Arutas, una spiaggia fatta di chicchi di riso da incanto
e purtroppo quando son tornato in albergo mi son trovato addosso
tre o quattro granelli che mi son ripromesso di riportare in loco
perché a quel posto niente va aggiunto ma soprattutto niente va tolto.
Visto Luciano, la signora, il figlio cavalcante la nuora e la nipotina
e se avessi tardato forse sarei riuscito a vedere anche un’altra nipotina che sta arrivando.
Visto un villaggio messicano semideserto e la chiesa di San Salvatore
con uno dei più bei reperti romani che abbia mai visto.
Visto San Giovanni di Sinis e son rimasto folgorato
dalla primitiva delicatezza di una architettura essenziale.
Visto Alimanthaa ma soprattutto quel che l’armatore ha fatto per lei.
Visto Pioppo, signora e Barca (maiuscolo) e m’è piaciuto l’incontro
con il nik name, l’uomo, il medico e il marinaio, tanto che staccarmi da loro tutti,
Luciano, signora, figlio cavalcante, nuora, nipoti, Pioppo, signora, barche comprese
è stato davvero difficile perché se si è attorniati da gente così
in posti come il Sinis si è portati a  pensare che quello potrebbe essere anche
il posto migliore per il resto dei tuoi giorni.
Visto Marina a Villaputzu e ci ha confidato che quando 35 anni fa
badava i nostri bambini faceva telefonate a ripetizione
(la Meg se n’era accorta) (figuriamoci se gli sfuggiva!) perdonata all’istante.
Visto anzi, attraversato l’Ogliastra e la Barbagia, su su fino a Villagrande
per strade con curve da moto che ti fanno arrivare sfiniti e felici.
Visto finalmente La Maddalena, Gloria e Claudio che profumano di Caprera
e che, non lo sapevamo, ma avevamo noi un gran bisogno di vederli,
Viasta Marina, Luca, il Professore che a oltre ottant’anni
ha vinto ancora la regata da Roma a Caprera, Massimo, Bruni il pazzo,
Alfredo che ha comprato la barca dei suoi sogni e forse con Paolina… chissa…
Viste le spiagge, Spalmatore, Cala Portese, Cala Granara, Il relitto,
e la Cava Francese di Annalisa che mi pare sempre d’essere a casa mia.
Mi verrebbe voglia di scriverre “Vedrò ancora”
ma non voglio citare i New Trolls, quindi dirò che vorrei vedere ancora,
tutto, anche le cose che non ho scritto e che magari mi son piaciute meno
perché non c’è niente che ti dia piacere
senza che ci sia qualcos’altro che te ne toglie un po’,
è il bastone e la carota della vita e in fondo va bene così.

11 commenti:

  1. amanda, te c'ha la passione per le tue montagne e tanti di noi t'nvidiano, vorrà dire che per una volta saremo pari.
    gioia, anch'io avrei voglia di tornare là, anche subito. Ciao.

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  2. Eh tocca che diventi Sardo...mentre ci pensi su, magari sarà la volta buona che ci torni in quel di Cabras questo inverno o primavera...così finalmente potremmo incontrarci! :D

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  3. Che languore! Una roba che mi sento sulla costa a guardare lontano l'orizzonte e vicino il riverbero di quell'acqua limpida e scintillante sotto il sole caldo e i suoi raggi mitigati dalla brezza. Pensandoci sento il profumo di quel paradiso! Sapevo che leggere il tuo racconto mi avrebbe fatto felice ;-)
    Abbraccio, Nou
    P.S. - ho trascorso una vacanza nel 2008 e mi è sempre rimasta la voglia di ritornare-

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  4. Quando uno scrive "quel che non c'è è bellissimo", significa essere riusciti ad apprezzare in pieno l'essenza di un posto. Ti capisco: quel non c'è che è bellissimo è quello per cui noi abbiamo scelto l'Alentejo profondo (che un po' somiglia a quella Sardegna che hai visitato)

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  5. Passo di qui, a leggerti. Tornata "bloggamente"(diciamo), giacché fisicamente sono ancora nella terra dei "descubridores". Ps puoi vedere foto su fb.

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  6. Nela. passo spesso su FB e le foto le vedo tutte
    Amanda, immagino che ti riferissi a lei, l'invidio anch'io.

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  7. Ti leggo solo ora, ma ti invidio anch'io per aver visto in un colpo solo quello che io ho visto in 35 anni in Sardegna, ma ognuno di quei luoghi meriterebbe una vacanza.Quest'anno purtroppo a causa di un intervento che aveva appena subito Gabriele, abbiamo optato per un'isola più vicina,l'Elba, ma l'anno prossimo ci torno.E' bello anche rivedere a distanza di tempo gli stessi luoghi

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  8. Ciao, te all'Elba c'eri già stata quindi sei quasi di casa.

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