giovedì 16 agosto 2012

L'Angiolina


Quando morì l’Angiolina qualcuno,
nella bacheca a fianco della porta della farmacia davanti al duomo,
mise un biglietto in cui ringraziava
l’angelo senz’ali caduto dal cielo per i servizi resi ai giovani della città.
Era di buona famiglia l’Angiolina,
il babbo comandante dei vigili urbani,
buone amicizie e sorelle morigerate e ben maritate,
e invece lei, che crescendo si accorge della sua bellezza,
vuol compiacersi mostrandola come le divine di allora,
una voglia strana che la porta perfino a bagnarsi sulla riva del fiume,
dalla parte degli uomini, dove mai nessuna donna andrebbe
fin quando, ormai femmina,
le occhiate degli uomini non le bastano più  e cerca carezze furtive
nell’ombra dei vicoli o dentro gli androni
e cade o si lascia scivolare accanto a chi più audace di altri, la tenta.
Osarono in tanti ed ebbero facili vittorie
fino a che, ormai  sola, dovette far cartello delle sue grazie
rinunciando per sempre alla speranza di un grande amore.
Io l’ho conosciuta l’Angiolina
quando ormai il tempo le imbiancava i capelli
e il lucido da scarpe glieli scuriva
ma  la bocca era sempre pittata di un rosso infuocato,
girava per la città avvicinandosi agli uomini
e con mano lieve mostrava la sigaretta vicino alle labbra chiedendo
di accendere e chissà che nei giorni di mercato
qualcuno non abbia acceso ancora.
Me la ricordo bene l’Angiolina
che mi metteva una mano tra i capelli
e con un roco sospiro mi chiamava
“Cocco de zia” chiedendomi notizie di mio padre,
me la ricordo con un vestito nero dai fiori grandi e lo scialle,
mi ricordo quel suo passeggiare lento
e un sorriso appena accennato con cui salutava
un sorriso di delicata e tiepida tristezza .
Fu un giorno di primavera che l’Angiolina,
partendo dalla panchina dei giardinetti,
si mise a correre con l’orlo delle sottane in mano come una giovinetta
per raggiungere finalmente lassù il suo grande sogno di divina.

9 commenti:

  1. Mi ricorda uno dei personaggi delle canzoni di De Andrè, come Bocca di rosa, Via del campo. Molto bello e poetico. Ti ho mandato corretto l'ultimo. Fra poco puoi pubblicare un libro anche tu ;)

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  2. Un libro è roba da scrittori,
    io sono uno scrivente.
    Quello che scrivo non è autobiografico,
    prendo spunto da cose che conosco o che sono vere
    e poi ci metto del mio.
    Ho visto le correzioni, l'ho anche preparato
    con le righe interrotte come faccio io
    perchè mi sa che così si legge più agevolmente.
    Aspetto un po' prima di pubblicarlo
    perchè non vorrei che si pensasse che sono troppo prolifico :-)
    Sono stato nel blog di tuo marito,
    anche io vado in bici ma mica faccio le salite che fa lui!
    Ciao Lù.

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  3. Dai non fare il modesto. Sono d'accordo nel non pubblicare i racconti tutti insieme, così ciascuno viene apprezzato di più e meglio da chi legge. Comunque al giorno d'oggi chiunque può pubblicare libri online.(Lulu, Youcanprint) Molte dei miei amici blogger lo hanno già fatto con un discreto successo, semplicemente con una raccolta dei post più interessanti del loro blog
    Ma pazzerelli dell'età di Gabriele ce ne sono pochi: mi viene l'angoscia tutte le volte che parte in bici e non mi passa finché non è tornato. Comunque anche le sue discese non scherzano. Hai visto l'ultima? http://www.youtube.com/watch?v=c7GpZpsM2Wg&feature=plcp

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  4. a me ricorda un bellissimo film, che se non hai visto, lo consiglio, "Respiro", scritto e diretto da Emanuele Crialese e con protagonista Valeria Golino.
    Il tuo racconto e questo film, descrivono uno spirito libero che sfugge le regole dei ben pensanti, ma sa ascoltare molto bene la voce della sua anima...

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  5. Vero, verosimile o fantasia pura non importa, non lo voglio sapere, mi basta e mi fa piacere aver conosciuto l'Angiolina tramite questo tuo post.
    Ciao,
    aldo.

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  6. Non riesco ancora
    (ci riuscirò mai?)
    a fare tutto di fantasia,
    diciamo che la storia è vera,
    non faccioi nomiperchè ha parenti vivi eagguerriti,
    c'èsolo qualche fantastico svolazzo.
    Grazie a voi tre.

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  7. Il racconto scorrevole ed incisivo ha saputo raffigurare molto bene sia il personaggio sia il contesto;molto indovinato l'incipit.Buona giornata

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